le Attività > anno 2015 > Padova, 11 Ottobre 2015


Città piena di attrattive, con una ricca storia che traspare dal maggior complesso museale che occupa un gruppo di edifici monastici del XIV secolo, annessi alla chiesa degli Eremitani, un ordine agostiniano di clausura. In Padova risiede anche una tra le più conosciute chiese italiane – la splendida basilica di Sant’Antonio – e una delle prime università fondate in Italia.

l’Orto Botanico di Padova (sito Unesco): il più antico d’Europa, fu fondato nel 1545 e conserva molto del suo aspetto originario.  I giardini e le serre erano adibite alla coltivazione dei primi lillà e girasoli (1568) e patate (1590) prodotte in Italia. Nel corso dei secoli, l’Orto di Padova si è situato al centro di una fitta rete di relazioni internazionali, esercitando una profonda influenza nell’ambiente della ricerca e svolgendo un ruolo preminente nello scambio di idee, di conoscenze, di piante e di materiale scientifico. Sulla base di queste considerazioni, nel 1997 esso è stato iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale come bene culturale. Esso testimonia infatti uno scambio di influenze considerevoli nell’area culturale delle scienze botaniche e costituisce una testimonianza eccezionale di una tradizione culturale. La motivazione in base alla quale è stata presa la decisione del Comitato del Patrimonio dell’Umanità (World Heritage Committee) per l’inserimento dell’Orto Botanico di Padova nella Lista è stata la seguente: “L’Orto Botanico di Padova è all’origine di tutti gli orti botanici del mondo e rappresenta la culla della scienza, degli scambi scientifici e della comprensione delle relazioni tra la natura e la cultura. Ha largamente contribuito al progresso di numerose discipline scientifiche moderne, in particolare la botanica, la medicina, la chimica, l’ecologia e la farmacia”.

Cappella degli Scrovegni: un capolavoro giottesco la cui storia riassumiamo brevemente: Intitolata a Maria Vergine Annunziata, la cappella fu fatta costruire da Enrico Scrovegni, ricchissimo banchiere padovano, che agli inizi del Trecento aveva acquistato da un nobile decaduto, Manfredo Dalesmanini, l'area dell'antica arena romana di Padova. Qui provvide ad edificare un sontuoso palazzo, di cui la cappella era oratorio privato e futuro mausoleo familiare. Chiamò ad affrescare la cappella il fiorentino Giotto, il quale, dopo aver lavorato con i francescani di Assisi e di Rimini, era a Padova chiamato dai frati minori conventuali ad affrescare la sala del Capitolo e altri spazi nella Basilica di Sant'Antonio. La Cappella degli Scrovegni, capolavoro della pittura del Trecento italiano ed europeo, è considerata il ciclo più completo di affreschi realizzato da Giotto nella sua maturità. Il ciclo pittorico della Cappella è sviluppato in tre temi principali: gli episodi della vita di Gioacchino e Anna, gli episodi della vita di Maria e gli episodi della vita e morte di Cristo. Alla base di questi affreschi, una serie di riquadri illustra le allegorie dei Vizi e delle Virtù.

Il Caffè Pedrocchi: ecco cosa scrive il noto scrittore francese Stendhal sul famoso caffè: « C'est à Padoue que j'ai commencé à voir la vie à la vénitienne, les femmes dans les cafés. L'excellent restaurateur Pedrocchi, le meilleur d'Italie. (Stendhal).  » (È a Padova che ho cominciato a vedere la vita alla maniera veneziana, con le donne sedute nei caffè. L'eccellente ristoratore Pedrocchi, il migliore d'Italia.  (Stendhal). Il Caffè Pedrocchi nasce dalla geniale intuizione di Antonio Pedrocchi di trasformare una piccola bottega ricevuta in eredità dal padre in un grandioso edificio, a due passi dalla sede storica dell'università, aperto di giorno e di notte, così da diventare il "caffè senza porte". Grazie all'elegante edificio realizzato secondo il progetto dell'architetto Jappelli, il caffè diviene in breve tempo il luogo di incontro di letterati, poeti, patrioti, ma allo stesso tempo, accoglie uomini d'affari e visitatori occasionali. Il piano nobile viene inaugurato nel 1842 in occasione del IV Congresso degli Scienziati italiani ed ospita feste, balli, riunioni e incontri di lavoro. Ogni sala trae il nome dalla diversa decorazione pittorica presente. Oggi ospita il museo del Risorgimento.


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