le Attività > anno 2015 > Corsica, dal 16 al 23 Maggio 2015


Quest’isola appartenente politicamente alla Repubblica Francese, ma, geograficamente, alla regione geografica italiana. Per estensione la quarta isola del Mediterraneo (dopo Sicilia, Sardegna e Cipro), separata dalla Sardegna dal breve tratto delle Bocche di Bonifacio, emerge come una grande catena montuosa ricca di foreste dal Mar Mediterraneo.

“Crocevia, da 4.000 anni, di rotte e di popoli, l'isola, secondo un'ormai consolidata leggenda, venne chiamata Kallíste (ossia la più bella) dai Greci; altri nomi antichi furono Cyrnos, Cernealis, Corsis  e Cirné. Oggi è chiamata "l'Île de Beauté", ovvero "l'isola della bellezza". È conosciuta come il luogo natale di Napoleone (nato nel 1769 ad Ajaccio, tre mesi dopo l'invasione contro la Repubblica Corsa di Pasquale Paoli e un anno dopo che l'isola era stata ceduta in pegno per debiti a Luigi XV dalla Repubblica di Genova). Con circa un terzo del suo territorio protetto come parco naturale, e gran parte del litorale ancora immune dalle colate di cemento che hanno deturpato gran parte delle coste mediterranee, la Corsica, quasi spopolata (circa 35 abitanti/km²), basa buona parte della sua economia sul turismo, che raddoppia all'incirca la sua popolazione d'estate. Alla ricettività, ben sviluppata e assortita per offerte e destinazioni (dall'alpinismo alla subacquea), si affianca la tradizionale economia agro-pastorale e vinicola, cui negli ultimi anni, pur tra difficoltà e contraddizioni, si aggiunge una timida apertura verso il terziario avanzato. Amministrativamente è divisa in due dipartimenti: Alta Corsica (Haute-Corse) a nord e Corsica del Sud (Corse-du-Sud) a sud. Sono inclusi nella regione cinque circondari o arrondissement, 52 cantoni e 360 comuni. L'insularità della Corsica, sebbene non abbia consentito uno sviluppo realmente autonomo, ha tuttavia costituito la condizione per conferire alla sua storia una rimarchevole originalità. Assieme alle cospicue dimensioni (quasi 8.800 chilometri quadrati) e alla natura fortemente accidentata del rilievo orografico dell'isola (altitudine media sopra i 500 metri), che da sempre ha fatto dei corsi più dei montanari che dei marinai, l'insularità ha garantito la nascita e la crescita di un distinto sentimento identitario.”


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