le Attività > anno 2012 > Sacro Monte di Varese: 19 Maggio 2012


Sacro Monte di Varese e l’Eremo di Santa Caterina del Sasso

Il Sacro Monte di Varese. Con le sue 14 Cappelle che si snodano lungo un acciottolato di circa 2 km è indubbiamente il più affascinante itinerario mariano al mondo. Al Sacro Monte di Varese si sale a piedi con la "Via delle Quattordici Cappelle" strada acciottolata lungo la quale si susseguono 14 sacri edifici realizzati nel ‘600 e progettati dall’architetto Giuseppe Bernascone. La strada, realizzata durante il periodo del Cardinale Borromeo, fu voluta soprattutto dal padre cappuccino Aguggiari e alla sua realizzazione contribuirono alcuni dei migliori artisti milanesi, ticinesi e veneti. In particolare da notare la settima cappella affrescata da Pier Francesco Mazzucchelli detto Il Morazzone. Alcuni affreschi sono molto più recenti e fra questi va segnalato quello eseguito nel 1983 da Renato Guttuso e intitolato "Fuga in Egitto". Al termine della via si giunge al santuario dedicato alla Madonna, che custodisce pregevoli opere artistiche seicentesche e il famoso altare delle scultore Rosati.

L’Eremo di Santa Caterina del Sasso a Leggiuno. Abbarbicato su uno strapiombo di parete rocciosa a picco sul lago, l'Eremo di Santa Caterina del Sasso è senza dubbi uno tra gli scenari più suggestivi del Lago Maggiore. La tradizione vuole che l'Eremo sia stato fondato da Alberto Besozzi, un ricco mercante locale che, scampato ad un nubifragio durante la traversata del lago, decise di ritirarsi su quel tratto di costa e condurvi vita da eremita. Lì il Beato Alberto fece edificare una cappella dedicata a Santa Caterina d'Egitto, attualmente visibile sul fondo della chiesa. La cappella, che risale al XII° secolo, fu presto affiancata da altre due chiese, quella di San Nicola e Santa Maria Nova, la cui esistenza è certa a partire dal XIV° secolo. Dopo un primo periodo storico, durante il quale vi soggiornarono i Domenicani, dal 1314 al 1645 guidarono l'Eremo i frati del convento milanese di Sant'Ambrogio ad Nemus, sostituiti poi dai Carmelitani fino al 1770. Da sottolineare è il miracolo di inizio Settecento, quando cinque enormi massi "ballerini" precipitarono sulla chiesa, ma restarono impigliati nella volta di una cappella, senza causare gravi danni, rimanendo sospesi per quasi due secoli, fino al 1910. Questi sassi "traballanti" sembrano dare il nome all'eremo che, per esteso, è Santa Caterina del Sasso Ballaro, anche se è più probabile che l'etimologia del nome sia legata al vicino centro abitato di Ballarate. Dal 1986 al 1996 è stato retto da una comunità domenicana, oggi invece è passato agli oblati benedettini. L'eremo di Santa Caterina del Sasso può essere raggiunto anche con il nuovo ascensore scavato nella roccia.


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