le Attività > anno 2009 > Sacra di San Michele e Avigliana (TO): 19 Settembre 2009


Sacra di San Michele, Avigliana ed i suoi laghi e Sant'Antonio di Ranverso

Sacra di San Michele è stata una delle più celebri abbazie benedettine dell'Italia settentrionale ed è tra i più grandi complessi architettonici di epoca romanica in Europa. Sorge tra il 983 e il 987 dalle esigenze e dalla cultura del pellegrinaggio, al centro d'un percorso fra Mont Saint-Michél e il Gargano, meta essa stessa di un'intensa ed elitaria frequentazione quale santuario micaelico. Già oggetto di un'intensa attività di restauro da parte del D'Andrade alla fine del secolo scorso, oggi la Sacra gode di un rinnovato interesse di restauri conservativi: con la legge regionale n° 68 del 1994 è diventata monumento simbolo del Piemonte, sotto la custodia e gestione dei padri Rosminiani.

Avigliana è un autentico gioiello medievale alle porte delle valli di Susa sulla via della Francia, in una stupenda conca naturale attorno ai due laghi nella piana che si apre sulla riva destra della Dora Riparia, protetta a monte dai boschi morenici che salgono verso la val Sangone accanto alla mole della Sacra di San Michele, e a valle dal rialzo morenico del Monte Cuneo di fronte all’orizzonte della bassa val Susa fino al Rocciamelone e al Moncenisio. Avigliana conserva intatto il suo fascino storico e paesaggistico: dai laghi, protetti dal parco naturale che ora ha sede nell’ex dinamitificio Nobel accanto ai ruderi della fabbrica di vernici dove nel dopoguerra lavorò Primo Levi reduce da Auschwitz, lo sguardo corre all’acropoli medievale del centro storico sormontata dai resti del castello, già dimora del marchese Arduino V nell’XI secolo. Ai piedi del maniero, tra l’incantevole piazza Conte Rosso e il borgo vecchio, si aprono i portici e le bifore di antichi palazzi signorili all’interno di un complesso di straordinaria ricchezza architettonica, la cinta muraria con le originarie porte alle splendide chiese, San Giovanni con la Natività di Defendente Ferrari, Santa Maria, Casa Senore o Palazzo del Vescovo, Casa di Porta Ferrata, e l’antichissima San Pietro sulla strada dei laghi fino al santuario mariano dei Cappuccini.

Sant'Antonio di Ranverso il complesso fu fondato nel 1188 da Umberto III di Savoia e dato in uso ai Canonici Regolari di Sant'Antonio di Vienne, con l'intento di creare un punto di assistenza per i pellegrini e un centro di trattamento di coloro i quali erano afflitti dal "fuoco di sant'Antonio". Con l'avvento dell'epidemia di peste della seconda metà del XIV secolo la precettoria ospiterà anche gli affetti da questa terribile malattia. L'isolamento delle piaghe infette avveniva attraverso il grasso dei maiali per evitare l'espandersi dell'infezione. Il richiamo all'iconografia di sant'Antonio abate è esplicita: il santo appare sempre accanto ad un maialino. La precettoria fu rimodellata molte volte nel corso dei secoli, alterandone fortemente la forma originale. Comprendeva inizialmente un ospedale, di cui rimane solo una facciata, la precettoria e la chiesa. La chiesa stessa appare oggi nello stile gotico-lombardo, del rifacimento dei secoli XIV e XV. Adiacente alla chiesa vi è il campanile, eretto in stile gotico dal 1300. All'interno i muri sono decorati con numerosi affreschi a partire dal XIII secolo, alcuni dei quali dipinti da Giacomo Jaquerio agli inizi del Quattrocento. Fra le opere di questo artista si conserva inoltre la scena Salita al Calvario nella sacrestia, capolavoro dell'artista e del Gotico internazionale in Piemonte. Nel presbiterio vi è un polittico di Defendente Ferrari del 1531, il quale include porte dipinte per la protezione dell'opera principale. Nel 1776 papa Pio VI assegnò la proprietà della precettoria all'ordine Mauriziano, a cui è affidata tuttora.


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