le Attività > anno 2007 > le Ville Venete: 13 Settembre 2007


"Villa Barbaro (Maser) e Villa Contarini (Piazzola del Brenta)"

Villa Barbaro e il Museo delle Carrozze: a pochi chilometri da Asolo, sorge Villa Barbaro. Progettata e costruita tra il 1550 ed il 1560 per i fratelli Daniele e Marcantonio Barbaro, è da considerare tra i più alti esempi del genio di Andrea Palladio. La Villa nasce da un'insolita e straordinaria collaborazione tra progettista e committenti (raffinati cultori e conoscitori della Architettura classica) che riesce a fondere in un equilibrio esemplare villa, azienda e paesaggio. Costruita in posizione leggermente elevata, su uno scalino ricavato nel pendio del colle, fa coincidere il livello dei giardini con quello di entrambi i piani. La decorazione interna, affidata a Paolo Veronese per gli affreschi ed a Alessandro Vittoria per gli stucchi, sottolinea in modo esemplare, con allegorie e scene simboliche, l'armonia che deve regnare tra l'uomo e la natura. Verso la pianura l'edificio si apre, articolandosi nelle geometrie lineari del giardino, interrotte dalla strada pubblica, proseguendo poi nello scenografico viale alberato che si prolunga indefinitamente verso l'orizzonte. In asse con la strada pubblica, a pochi metri dalla Villa, fu edificato nel 1580, ultima opera del Palladio, il Tempietto che nelle intenzioni di Marcantonio Barbaro doveva fungere, oltre che da oratorio privato, anche da chiesa del villaggio. Costruito sul tema classico del Pantheon romano, fu la sola occasione offerta al Palladio di realizzare un chiesa in quella "forma rotonda" che egli riteneva ideale per gli edifici sacri. Sulla collina retrostante la villa si può visitare il curioso "Museo delle Carrozze".

Villa Contarini: la magniloquente apparenza barocca con cui si presenta oggi villa Contarini (1546 d.c.) è con buona probabilità il risultato della trasformazione seicentesca di una villa realizzata da Andrea Palladio negli anni ’40 per Paolo Contarini e i suoi fratelli. Dell’opera palladiana restano tracce in mappe e documenti d’archivio, anche se poco è ancora visibile nell’edificio trasformato a più riprese a partire dal 1662. Nel 1676 si procedette all’ampliamento e trasformazione dell’ala destra, con doppio ordine di colonne rustiche e telamoni, e una fastosa decorazione scultorea che invase anche il corpo principale della villa. Una mappa del 1788 documenta che a quella data esisteva già l’emiciclo di portici che delimita la grande piazza

  


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